Clownterapia

Tutti identificano la clownterapia con Patch Adams, ma pochi sanno che questa forma di volontariato è nata tra gli anni ’80 e ’90 in Canada e Nord America» spiega Ugo Gravante, clown Bischerotto, presidente dell’associazione Chi Ama La Sicilia.

Era il 1986 quando il clown professionista Michael Christensen fondò a New York insieme al collega Paul Binder “The Clown Care Unit“, la prima unità speciale di clown dottori.

Certo, l’attività di Hunter Doherty Adams (alias Patch Adams), e soprattutto il film comico a lui dedicato che ha fatto conoscere in tutto il mondo la sua tecnica di umanizzazione delle cure grazie ai sorrisi portati in corsia, «ha dato la spinta alle associazioni già attive nel settore di ampliare il loro raggio d’azione e portare il circo anche all’interno degli ospedali».

Clown di corsia in Sicilia

Oggi sono migliaia i volontari che dedicano il proprio tempo libero a rallegrare i pazienti ricoverati in ospedale. Sono riuniti in associazioni spesso federate in organizzazioni nazionali e internazionali: una delle realtà regionali più importanti è Chi Ama La Sicilia costituita nel 2009 a Palermo.

Come si diventa volontari

«Non occorre essere attori o artisti circensi: ciò che conta è essere predisposti al sorriso, essere allegri, pensare positivo e avere tanto buonumore» racconta clown Bischerotto. Anzi, meno si sa fare meglio è: «perché si ride di più delle proprie mancanze».

Ogni associazione ha il suo metodo per formare i clown che andranno ad animare i reparti in ospedale. «In generale, però, si prevede una prima selezione e un corso di formazione (in genere di tre giorni) in cui i nuovi volontari fanno conoscenza tra loro e con i clown più vecchi e mettono in pratica i primi elementi di clownerie e di improvvisazione».

È anche il momento in cui i clown scelgono il loro nome d’arte, «pseudonimo che spesso usiamo senza nemmeno conoscere i nostri nomi di battesimo».

Come detto, ogni organizzazione ha un proprio modo di gestire i volontari. «In Chi Ama La Sicilia da gennaio, punteremo molto sulla formazione continua: finito il corso iniziale, prevederemo due incontri obbligatori mensili in cui si continuano a mettere in pratica e perfezionare sviluppare le “materie” di insegnamento del corso: ad esempio, facciamo simulazioni di interventi in ospedale e insegniamo alcune arti circensi».

In queste occasioni si parla anche molto di come affrontare i rifiuti che possono capitare durante le visite in ospedale: «esperienze che possono essere difficili da affrontare per chi ha deciso di intraprendere questo percorso».

La Formazione Continua

Due o tre volte all’anno faremo poi incontri di formazione di secondo livello in cui si affrontano temi specifici: «incontriamo operatori sanitari, psicologi, ma anche attori, improvvisatori o professionisti clown».

I clown in ospedale

«Generalmente, i clown si danno appuntamento fuori dalla struttura prima di iniziare il servizio. Poi, per questioni di igiene, ci cambiamo all’interno dell’ospedale e indossiamo il nostro camice che ci distingue dai visitatori, ma anche dai membri del personale medico. Ci trucchiamo in modo leggero e ci distribuiamo per i vari reparti indicati dalle direzioni sanitarie».

È importante sottolineare che i clown non entrano mai da soli in una stanza, ma “lavorano” sempre in gruppi di due-tre volontari. E i clown “giovani” sono sempre accompagnati da quelli che hanno più esperienza.

«Poi si improvvisa: ognuno ha il suo cavallo di battaglia, ma in genere si comincia scherzando con i pazienti e conquistando pian piano la loro fiducia facendoli divertire».

Si tratta di interventi di pochi minuti, «ma bastano per trasformare una grigia stanza di ospedale in un mondo magico e divertente, dissipando la noia che colpisce i pazienti e i loro accompagnatori soprattutto durante il weekend, quando ci sono meno visite e quando in genere siamo attivi noi».

Non solo in pediatria

«Generalmente, i clown si danno appuntamento fuori dalla struttura prima di iniziare il servizio. Poi, per questioni di igiene, ci cambiamo all’interno dell’ospedale e indossiamo il nostro camice che ci distingue dai visitatori, ma anche dai membri del personale medico. Ci trucchiamo in modo leggero e ci distribuiamo per i vari reparti indicati dalle direzioni sanitarie».

È importante sottolineare che i clown non entrano mai da soli in una stanza, ma “lavorano” sempre in gruppi di due-tre volontari. E i clown “giovani” sono sempre accompagnati da quelli che hanno più esperienza.

«Poi si improvvisa: ognuno ha il suo cavallo di battaglia, ma in genere si comincia scherzando con i pazienti e conquistando pian piano la loro fiducia facendoli divertire».

Si tratta di interventi di pochi minuti, «ma bastano per trasformare una grigia stanza di ospedale in un mondo magico e divertente, dissipando la noia che colpisce i pazienti e i loro accompagnatori soprattutto durante il weekend, quando ci sono meno visite e quando in genere siamo attivi noi».

Come sostenere la clownterapia

«Bisogna stare attenti ai clown “tarocchi”, che truffano chi vuole aiutarci. Per essere sicuri che una donazione vada a buon fine, è bene utilizzare lo strumento del 5×1000 nella dichiarazione dei redditi oppure effettuate delle donazioni dirette».

A eccezione della Giornata del Naso Rosso, che si svolge ogni anno la terza domenica di maggio, i volontari non chiedono offerte in strada o porta a porta.

Effetti positivi della clownterapia

Negli anni si sono moltiplicati gli studi sugli effetti benefici dell’attività svolta dai clown di corsia. Uno studio del 2005 condotto dai ricercatori dell’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze e pubblicato sulla rivista “Pediatrics” ha evidenziato che è possibile quasi del 50% l’ansia dei bambini sottoposti a intervento chirurgico grazie all’intervento dei clown.

Nel 2010 la ricerca “Influenza del clown dottore sulla percezione del dolore, la somministrazione di analgesici e le complicanze post operatorie dei bambini ricoverati presso il reparto di Chirurgia pediatrica dell’ospedale San Camillo di Roma” è riuscita a dimostrare che la visita dei clown ha ridotto le complicazioni post operatore e ha anticipato di un giorno la fine del periodo di degenza.

Negli anni, la letteratura scientifica non ha smesso di occuparsi della materia: uno degli studi più recenti è quello condotta presso il Royal Children’s Hospital Melbourne e pubblicato nel 2018, in cui si sottolinea l’efficacia della clownterapia e si suggerisce, a partire da questa evidenza, la necessità in generale di un approccio più incentrato sulla persona all’interno delle strutture sanitarie.

Perché ridere fa bene

L’intervento dei clown in corsia appositamente formati avrebbe dunque effetti molto positivi sul sistema immunitario e sulla mente dei pazienti. Il merito sarebbe delle endorfine, prodotte dal nostro corpo quando siamo di buonumore e ridiamo, che sono in grado di attenuare il dolore e l’ansia. Un meccanismo virtuoso che coinvolge anche mamma e papà: se i genitori vedono il loro bambino più sereno, a loro volta si tranquillizzano.

Da questi presupposti è nata addirittura una nuova disciplina: la gelotologia, cioè la scienza che studia le potenzialità terapeutiche del buonumore e del pensiero positivo.

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L’associazione Chi ama la Sicilia ApS di Palermo è alla ricerca di volontari

L’amore per il prossimo e il bisogno di donarsi agli altri sono al centro dell’opera che numerosi volontari prestano ogni giorno.

Con l’obiettivo di regalare sorrisi e aiutare chi ha bisogno, l’associazione Chi ama la Sicilia ApS è alla ricerca di nuovi volontari.

La richiesta è rivolta a tutti.

Per offrire il proprio servizio, è sufficiente contattare l’associazione su whatsApp al numero 350 1399934.

I volontari sono delle persone che gratuitamente offrono una parte del loro tempo e delle loro energie e, con il loro amore e la loro dedizione, contribuiscono alla realizzazione di progetti che l’associazione sta portando avanti.

Soltanto attraverso il loro aiuto, Chi ama la Sicilia ApS potrà portare compiere e ampliare il ventaglio di attività di volontariato.

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“Cruillas: Una borgata da scoprire” – Patti di Comunità

Il 20 novembre 2021 è iniziato il progetto “Cruillas: una borgata da scoprire” che vede impegnati gli alunni di tutta la scuola in un percorso di scoperta del quartiere di Cruillas. Saranno realizzati itinerari turistici sulle bellezze storiche e naturali del quartiere.

Al progetto partecipano, oltre alla nostra associazione per la parte audio-video, anche Associazione Legambiente, Associazione BC Sicilia, Associazione H.Y.R.O., Associazione Retake, Associazione Turismo Sicilia e  Grotta Molara riserva naturale orientata.

https://youtu.be/bt8gXD7pFJQ

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Mototerapia a Palermo la Sezione Motorbike “Sicilia by motorbike”

Palermo – Chi ama la Sicilia ApS – Sezione Motorbike “Sicilia by motorbike”

Ai sensi dell’ Art.23 del vigente statuto la nostra associazione “Chi ama la Sicilia ApS, associazione ricreativa e culturale intende costituire, ai sensi della legge n. 106 del  06/06/2016 e D. Lgs 117/2017  e D.Lgs 460 del 18/11/1997 e dalla legge 383 del 07/12/ 2000, una sezione Motorbike denominata “ Sicilia by motorbike” con sede a Palermo.

La sezione nasce con l’intento principalmente di avere l’ambizione di creare un team esperto e selezionato per praticare la mototerapia negli ospedali pediatrici e nelle associazioni delle persone con sindrome Down della città di Palermo e ovviamente di radunare tutti coloro che vogliono condividere escursioni in moto in Sicilia.

Trattandosi di una sezione sperimentale e di nuova costituzione per l’anno in corso non è prevista alcuna quota associativa, per richiedere l’iscrizione compilare il modulo online “Iscriviti” su questo sito e successivamente contattare l’associazione Chi ama la Sicilia ApS via whatsapp al numero 350 1399934.

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Festa per i bambini di Cruillas

Domenica 27 giugno 2021,  dalle ore 9 alle ore 12, l’associazione Chi ama la Sicilia ApS, in collaborazione con il Comune di Palermo, organizza una festa per i bambini del quartiere Cruillas a “villetta Trabucco”.

Giochi, clown, musica, spettacoli e tanto divertimento, è questo ciò che vuole regalare l’associazione Chi ama la Sicilia ApS di Palermo al quartiere Cruillas; ma anche qualcos’altro, riuscire a superare tutti gli ostacoli burocratici che, negli ultimi tre anni, hanno rallentato le operazioni per intestare la villetta alla piccola Martina Bologna.

In questi giorni, riferisce Ugo Gravante, presidente dell’associazione Chi ama la Sicilia ApS, stiamo chiedendo fortemente di accelerare l’iter per ottenere la desiderata intestazione della villa, sarebbe molto bello ottenerlo in occasione della festa che stiamo organizzando!

L’ingresso alla festa sarà libero,  ma ovviamente contingentato.

L’associazione Chi ama la Sicilia ApS si è anche impegnata, con l’Istituto Comprensivo Statale “Cruillas” di Palermo, a collaborare per promuovere altri eventi destinati al quartiere nei prossimi mesi.

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L’associazione Chi ama la Sicilia ApS di Palermo investe sulla formazione dei propri volontari.

I volontari dell’associazione Chi ama la Sicilia ApS di Palermo hanno intrapreso un percorso formativo di primo soccorso BIsd certificato da Irc Italian Resustitation Council, (Gruppo Italiano per la Rianimazione Cardiopolmonare che nasce nell’ottobre del 1994 con lo scopo primario di diffondere la cultura e l’organizzazione della rianimazione cardiopolmonare in Italia).

Il corso è stato erogato da Misericordia Piana degli Albanesi di Palermo e proseguirà tra due anni con aggiornamenti continui.

“Ho sempre pensato che investire sulla formazione dei ragazzi della mia associazione sia sempre stato un valore aggiunto personale per ciascuno di loro e per tutta la mia associazione che sono fiero di presiedere da più di undici anni” così scrive Ugo Gravante presidente  dell’associazione Chi ama la Sicilia ApS.

La certificazione ottenuta dai volontari dell’associazione Chi ama la Sicilia ApS, consiste nel l’avere appreso tecniche di primo soccorso per rianimazione cardio polmonare in caso di arresto cardiaco, uso ed abilitazione al defibrillatore semiautomatico, manovre di disostruzione delle vie aeree nell’adulto, infante e lattante.

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L’associazione “Chi ama la Sicilia ApS” di Palermo oggi ha donato una nuova tv al reparto di pediatria di “Villa Sofia“

Oggi l’associazione “Chi ama la Sicilia ApS” di Palermo ha donato una nuova tv al reparto di Pediatria dell’ospedale Villa Sofia di Palermo. Presente il Dott. Nicola Cassata Primario dell’Unità Operativa di Pediatria. Un modo per dare ancora un segnale all’ospedale della solidarietà delle associazioni; cosi commenta Ugo Gravante il Presidente Fondatore dell’Associazione Chi ama la Sicilia Aps di Palermo.

ll presidente dell’associazione stamattina si è recato in ospedale con uno dei monopattini della Bit Mobility, sfruttando una convenzione stipulata fra le parti che favorisce l’utilizzo dei mezzi per gli associati.

 
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COMUNICATO RETE DEGLI STUDENTI MEDI PALERMO

La Rete degli Studenti Medi Palermo ha indetto il primo sciopero studentesco digitale. Studentesse e studenti del Finocchiaro Aprile, Almeyda, Gioeni-Trabia, Ninni Cassarà, Meli, Marco Polo, Majorana, Volta, Pietro Piazza, Duca Abruzzi, Galilei si sono confrontati in un sit-in online e hanno rappresentato i dubbi e i disagi della comunità studentesca, esprimendo forte preoccupazione per le modalità di rientro, l’irrisolto nodo dei trasporti pubblici, la carenza di spazi e la situazione epidemiologica.
Gli studenti hanno denunciato l’assenza di una visione di insieme e le conseguenze della scuola “a singhiozzo”, come era stata definita a febbraio, sulla continuità didattica e sul benessere psicologico. “Non vogliamo scegliere tra diritto allo studio e diritto alla salute” dicono i manifestanti.
Una studentessa racconta:”Mi sono assentata per aderire allo sciopero, i miei docenti hanno caricato un 2 sul registro per punirmi. Io, come tutti, voglio tornare in presenza il prima possibile, ma voglio farlo in sicurezza”.
La Rete degli Studenti Medi di Palermo, in accordo con la Consulta Provinciale degli Studenti, scriverà al Sindaco Leoluca Orlando, all’ass. Lagalla e al Ministero dell’Istruzione per condividere i motivi della manifestazione.

Gruppo Telegram Studenti

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Chi ama la Sicilia e Clownterapia streaming

L’associazione Chi ama la Sicilia di Palermo lancia un progetto per tutti i bimbi ricoverati negli ospedali e i degenti dei reparti di Lungodegenza, chiamato “Clownterapia Channel” con delle puntate radio live sui i propri network. 

Ieri sera 22 aprile 2021 la prima diretta radio.

Un modo, dice il presidente dell’associazione Ugo Gravante, per continuare la clown terapia in tutti gli ospedali. 

L’associazione invierà il link radio a tutti gli ospedali della città di Palermo e non solo. 


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Salviamo gli alberi di Via Monte San Calogero, Palermo


Le radici degli alberi deformano l’asfalto in via Monte San Calogero a Palermo.
Vi è il serio rischio che di fronte dell’asfalto deformato nella via, invece di procedere col rifacimento dell’asfalto od ad altre attività, si proceda con la soluzione radicale di ABBATTERE circa 50 pini di 40 anni di vita, che creano un maestoso viale. 
Di recente giornali locali hanno riportato che il consigliere di Sinistra Comune, Marcello Susinno, insieme al neo assessore Toni Costumati, del direttore generale della Rap Roberto Li Causi e della polizia municipale e al presidente della Sesta cicoscrizione Michele Maraventano vogliano effettuare al più presto un intervento straordinario.  E’ dichiarato da Susinno “Intervenire sugli alberi sarebbe un inedito – ma in queste condizioni è meglio farlo per evitare rischi alla viabilità e alle persone”. I cittadini del quartiere non sono stati convocati e nessuna email per ricevere informazione dai rappresentati di circoscrizione ha ricevuto risposta. 
Auspicando una risoluzione del problema, si sollecitano i soggetti interessati ed in particolare i rappresentanti della VI circoscrizione a vigilare che IL VERDE che insiste nell’area NON SIA DETURPATO, danneggiato con potature radicali od addirittura che gli alberi vengano abbattuti, ora più che mai che il verde pubblico riveste grande importanza (green new deal, dalle parole del nostro sindaco). Non possiamo permettere che alberi di più di 40 anni, con il loro carico di specie che ospitano sui loro rami e che ingentiliscono di molto la via ed il quartiere vengano abbattuti o deturpati solo per appianare il manto stradale. 
Si ricorda inoltre che la compensazione del verde per le piante abbattute negli anni precedenti (i molti alberi in viale Lussemburgo, le stesse potature estreme in via monte San Calogero, gli innumerevoli alberi abbattuti per i lavori del passante ferroviario, tra cui un intero viale, gli abbattimenti interni alla scuola elementare di via Monte san Calogero solo per citarne alcuni) non è stata ancora compiuta, al meglio delle conoscenze dello scrivente. Ciò fa temere per l’efficienza di una eventuale compensazione di altri facili abbattimenti.  
Si ricorda il regolamento del verde del comune, con particolare riferimento agli articoli 30, 31, 32, 33 (ed altri) che tutelano il verde pubblico su strada. FIRMA LA PETIZIONE